I Moai le sculture dell’Isola di Pasqua

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L’isola di Pasqua è stata scoperta la domenica di Pasqua, del 1722. Quest’isola è avvolta da un’aura di mistero che affascina migliaia di curiosi in tutto il mondo, circondata dall’oceano Pacifico, è l’isola abitata più remota del mondo. Quest’isola è un antico museo di storia naturale a cielo aperto, che ospita reperti archeologici di grande valore. Sull’isola sono presenti oltre 600 immense figure umane di pietra dalla forma allungata, chiamati Moai.
Quando furono scoperte più della metà di queste facce di pietra erano state rovesciate ed altre giaceva incompiute nelle cave. Quelle che oggi sono ancora in piedi collocate nella loro posizione originaria danno le spalle al mare e guardano verso l’interno dell’isola. Sono alte da 90 cm a 15 metri e raggiungono un peso di 250 tonnellate.

Alcune, alte fino 20 metri, non sono ultimate e sono visitabili presso le cave del vulcano Rano Kao (un cratere di mille metri di diametro per 200 di profondità), ancora oggi circondate dagli utensili necessari alla loro realizzazione. I Moai furono tutti scolpiti nel tufo vulcanico dell’isola, trasportate per chilometri e innalzate su grandi altari di pietra chiamati Ahu. Si ritiene che queste figure antropomorfe, che si possono ammirare in tutto il loro splendore nella spianata all’aperto di Ahu Tongariki, il sito religioso più grande che sia stato rinvenuto e restaurato in Polinesia risalgano ad un periodo imprecisato compreso tra il IX e il XVII secolo d.c. Secondo studi più recenti le statue rappresenterebbero capi tribù indigeni morti, e secondo la credenza popolare avrebbero permesso ai vivi di prendere contatto con il mondo dei morti.

I Moai le sculture dell’Isola di Pasquaultima modifica: 2010-03-15T12:16:08+01:00da save988